Le 3 regole fondamentali (ed i loro perchè!) della subacquea! (e lo "Skip Breathing")



Se non le ricordiamo, perché erano oggetto di una lezione veramente tanto lontana nel tempo, beh! questo e' il caso di ripassarle e approfondire un aspetto particolare...


  1. RESPIRARE LENTAMENTE
    la respirazione lenta è il miglior metodo per avere uno scambio efficace di ossigeno ed anidride carbonica al livello alveolare. La respirazione lenta concede agli alveoli il tempo necessario per far si che i gas attraversino le membrane e di diffondano nella percentuale maggiore.
    Inoltre, il gas che attraversa lentamente gli spazi morti aerei superiori, quindi dall'erogatore fino ai polmoni passando per la bocca e la trachea, offrono una resistenza minore e transitano più agevolmente.
    Non ultimo, la rapidità della respirazione è direttamente collegata alla frequenza cardiaca. Respirare lentamente ci garantirà un battito più lento, una maggiore rilassatezza in acqua che si traduce direttamente in benessere e godimento dell'immersione stessa. Come raccomando sempre, l'immersione deve essere intesa per tutta la sua durata ad una costante ricerca di serenità e, quando l'idea del panico di comincia ad insinuare... allora è momento migliore per concentrarci maggiormente sulla nostra respirazione.
  2. RESPIRARE PROFONDAMENTE
    Lentamente e profondamente, per riempire bene i nostri polmoni, aiutare l'assetto, favorire meglio gli scambi gassosi e soprattutto evitare di respirare continuamente il gas già utilizzato che permane dello spazio aereo morto. Se respiriamo solo lentamente, ma non profondamente, continueremo a far circolare nei nostri polmoni sempre la stessa aria con poco ricambio realmente proveniente dall'erogatore. E questo fenomeno è ulteriormente amplificato sulla superficie dell'acqua quando respiriamo tramite lo snorkel. Quest'ultimo rende lo spazio aereo morto ancora più lungo e gli scambi gassosi ancora più difficili.
  3. NON TRATTENERE MAI IL RESPIRO
    Trattenere il respiro è una pratica pericolosa per due grandi ragioni. La prima, molto semplice, è la possibilità che durante la risalita, il gas in espansione, bloccato nei polmoni, all'atto di espandersi laceri quest'ultimi provocando una patologia chiamata Sovradistensione Polmonare. Una patologia dalle conseguenze molto gravi se non fatali. Il consiglio, soprattutto durante le variazioni di assetto, oppure all'atto di scattare fotografie o video e comunque in tutti quei momenti dove il controllo della respirazione è necessario, è quello di effettuare l'astensione tramite il diaframma e non chiudendo l'epiglottide, in maniera da poter consentire la fuoriuscita dell'aria qualora questo fosse necessario. Inoltre, in tutti i casi, evitiamo sempre di riempire i polmoni al massimo della loro capacità.
    Il secondo aspetto che mi premeva sottolineare è lo "Skip breathing", ovvero trattenere il respiro (consciamente oppure no) tra un atto respiratorio ed il successivo. E' un processo che alcuni mettono in pratica durante le loro immersioni con l'idea di poter diminuire il consumo di aria.
    Nella realtà questo non avviene ed, al contrario, aumenta la percentuale di anidride carbonica nel proprio organismo e nella porzione aerea superiore, con l'effetto opposto di stimolare ulteriormente la respirazione per il tramite dei recettori al livello arterioso e con effetti dannosi che possono mettere in pericolo la nostra salute durante l'immersione. Tecnicamente la patologia risultante e' l'Ipercapnia, e, tratto da Wikipedia vediamo che "I sintomi e segni di ipercapnia comprendono l'arrossamento della pelle, frequenza cardiaca elevata, dispnea, extrasistole, spasmi muscolari, riduzione dell'attività cerebrale, aumento della pressione sanguigna, aumento del flusso ematico cerebrale. Possono presentarsi anche mal di testa, stato confusionale e letargia. L'ipercapnia può indurre un aumento della gittata cardiaca, un aumento della pressione arteriosa ed una propensione verso le aritmie. In caso di grave ipercapnia (dovuta p. es. a respirazione in aria con pressione parziale di CO2 superiore a 10 kPa o 75 mmHg), la sintomatologia progredisce verso il disorientamento, il panico, l'iperventilazione, le convulsioni, la perdita di coscienza, e può portare fino alla morte".
    Insomma, un quadro d'insieme non incoraggiante.
    Se lo fate volontariamente, beh! ora sapete che è una pratica che è altamente sconsigliata e che dovreste rivedere il metodo per consumare di meno (potrei darvi anche due consigli in merito), e se lo fate involontariamente, probabilmente adesso ci farete un po' caso per capire se è una vostra abitudine da modificare. Al limite, un consiglio pratico, e' quello di scendere in acqua con una videocamera e registrarvi. Nel rivedervi potrete di certo valutare se respirate LENTAMENTE, PROFONDAMENTE e NON TRATTENETE MAI IL RESPIRO!

    Buone bolle!

Antonio Cigliola
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