Subacquea e claustrofobia


Una della obiezioni che piu' frequentemente mi si rivolge quando parlo di subacquea ad una persona che non si e' mai immersa in vita sua e': "ma io soffro di claustrofobia".
La mia opinione in merito e' che c'e' una profonda non conoscenza del mare per affermare una cosa del genere.
Cosa e' la claustrofobia innanzitutto? e' il timore ossessivo di trovarsi in ambienti chiusi. E gia' la definizione stride con l'attivita' subacquea, a meno che questa sia condotta in situazioni molto sfavorevoli di visibilita' oppure in relitti, grotte e caverne, ma non e' il caso al quale mi riferisco.
La parte difficile e' far comprendere che al contrario l'immersione e' fluttuare senza peso in un ambiente enorme, con grandi spazi aperti e luminosi. Una condizione si liberta' estrema, questa, che e' proprio l'opposto di quanto una persona claustrofobica possa temere.
Piu' che claustrofobia credo che sia una paura verso qualcosa che non si conosce bene, che si tende ad avitare per un'idea distorta dell'acqua. E questo lo confermo chiedendo una semplice domanda: "lo prendi l'ascensore?". E la risposta e' quasi sempre positiva. La claustrofobia alla fine e' solo una giustificazione personale per evitare la condizione di affrontare qualcosa che non si conosce... ma solo quello.
Al contrario, quando poi queste persone vengono in acqua con me hanno solo un pensiero: perche' non l'ho fatto prima?!?
Cari subacquei... voi sapete di cosa parlo, di quali magnifiche bellezze si e' circondati fluttuando nell'acqua! Ma tu... che non hai messo la testa nel mare, si tu! Lasciati convincere e fai un tuffo nella piu' bella esperienza della tua vita. Lascia da parte la tua paura e fidati... e la tua vita cambiera' per sempre.

 Antonio Cigliola
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