7 consigli (che nessuno ti darà) su come redigere un buon PIANO D'EMERGENZA
Quando in un corso Rescue spiego come redigere un piano d'emergenza indico le linee guida generali che sono poche, ma ben chiare: identificare quali sono i potenziali pericoli dell'area nella quale condurremo l'immersione, adattare il comportamento durante l'immersione in base ai pericoli identificati, scrivere nero su bianco la propria valutazione e che tipo di azioni intraprendere nel caso qualcosa si verifichi e, non ultimo, prendere in considerazione l'insieme delle persone che ci circondano come espressione di potenzialità che possiamo usare a nostro vantaggio.
Ma alla fine cosa è un piano d'emergenza? E' solo una collezione, ben organizzata e fruibile, di tutte quelle informazioni che, a seguito di un'immersione, servirebbero per gestire al meglio un incidente subacqueo.
Ed io lo organizzo in maniera semplice, proprio perchè, in una reale situazione di emergenza, sia un utile riferimento per reagire nella maniera più rapida possibile.
Anche se le informazioni che includo sono quelle pocanzi elencate, le organizzo in maniera differente e vi spiego anche come e perchè:
1, LO SCOPO
perchè scrivere nel titolo solo il luogo per il quale valgono le informazioni per l'emergenza non offre dettagli e sfaccettature che possono essere tipiche della località: il migliore esempio è la distinzione di un luogo adatto all'immersione tecnica piuttosto che quella ricreativa per le quali vangono dei comportamenti che possono essere profondamente differenti.
2, LE INFORMAZIONI GENERALI
sono un capitolo utile per descrivere il sito d'immersione con foto, caratteristiche, profondità e la sua utilità è predisporre il lettore, potenziale soccorritore, a capire il luogo e fornire tutti gli spunti per visualizzare possibili problemi e immaginare la loro soluzione. E quindi importante sottolineare i punit di uscita, le strade percorribili e tutte le info utili ai fini di una emergenza. Di solito aggiungo anche le coordinate del GPS, con il formato che si può mettere nel navigatore della macchina.
3, LE PROCEDURE
ed è qui che entro nel vivo delle possibili azioni da intraprendere per gestire l'emergenza. E non parlo di procedure assolute, ma di una serie di azioni che coadiuvano i soccorsi, e non si sostituiscono a questi. E lo specifico a grandi lettere nella prima frase di questo paragrafo. Il suggerimento è di inserire le classiche procedure, ma anche un piccolo riferimento ad una tutela di carattere personale e "legale" per la quale non è mai una buona cosa fornire giudizi personali o esprimere opinioni sull'accaduto. Meglio descrivere i fatti per come sono, in maniera analitica ed imparziale.
4, I CONTATTI e LE INFORMAZIONI
che è un paragrafo importantissimo nel quale suggerisco di indicare, posto per posto, tutti gli ospedali e i luoghi dove è possibile ricevere soccorso. Quando elenco i punti, ne indico il nome, la distanza reale con il minimo percorso ed i minuti che verosimilmente si impiegherebbe a percorrerla (immedesimandomi nell'ambulanza). Della struttura individuata indico anche il contatto telefonico diretto e soprattutto LA PRESENZA DI UNA CAMERA IPERBARICA. In questa maniera l'elenco risulterà completo e, in base all'emergenza, si potrà scegliere verso quale struttura inviare l'infortunato. Un traumatizzato verso il pronto soccorso più vicino, un sospetto di MDD verso una struttura che, anche se più lontana, ha una camera iperbarica. Indico inoltre se è disponibile qualche servizio accessorio utile (tipo l'eliambulanza).
Questo paragrafo offre informazioni sui contatti di emergenza, tipo il 118, 112 e 911... ma suggerisco sempre di inserire anche i canali radio VHF per contattare altri natanti nel caso l'emergenza si possa risolvere coinvolgendo barche nei dintorni.
5, INFORMAZIONI PER IL PERSONALE ADDETTO ALL'EMERGENZA
perchè ad un certo punto scatta la telefonata, ed i servizi medici di emergenza (SME) si aspettano delle informazioni abbastanza standardizzate che rispondono ad una linea guida chiamata METHANE per la quale, oltre alle vostre generalità, il problema dell'infortunato e il luogo dove vi devono soccorrere raccomando sempre di offrire informazioni aggiuntive come: da quale strada venire per evitare di incontrare una strada interrotta nella direzione opposta, se ci sono potenziali pericoli per i soccorritori stessi e, per concludere, se ci sono altri medici o servizi di soccorso già in loco.

6, LA SCHEDA DEL RAPPORTO D'INCIDENTE
che pongo in ultima pagina. Una scheda dove avere la possibilità di annotare delle informazioni sull'accaduto secondo uno schema di facile individuazione ed utilizzo. Molto semplice ma che può essere utile sia ai soccorritori, ma anche ai fini assicurativi e di eventuali coinvolgimenti legali.
7, L'ULTIMO AGGIORNAMENTO
consiglio di porre sul documento creato la data della sua ultima versione, perchè il tempo passa più veloce di quanto pensiamo e magari, dopo un paio di anni, le indicazioni fornite potrebbero essere
variate e quindi necessitare di un aggiornamento. Controlliamo i numeri di telefono, eventuali variazioni dell'orografia, aggiornamenti delle procedure fornire da ERC (ogni 5 anni) e tutti i dettagli che, alla fine, fanno la differenza tra una buona gestione dell'emergenza ed una mediocre o improvvisata.
Questi sono i miei sette consigli che offro durante i miei corsi Rescue. Se vuoi approfondire contattami e ti offrirò la soluzione personalizzata della quale hai bisogno. "Safety is Paramount!"
Antonio Cigliola
PADI Instructor IDCS-#358644
Marketing e prenotazione corsi: cigliolaa@gmail.com
Cell: +39 (392) 292 1903
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Ed io lo organizzo in maniera semplice, proprio perchè, in una reale situazione di emergenza, sia un utile riferimento per reagire nella maniera più rapida possibile.
Anche se le informazioni che includo sono quelle pocanzi elencate, le organizzo in maniera differente e vi spiego anche come e perchè:
1, LO SCOPO
perchè scrivere nel titolo solo il luogo per il quale valgono le informazioni per l'emergenza non offre dettagli e sfaccettature che possono essere tipiche della località: il migliore esempio è la distinzione di un luogo adatto all'immersione tecnica piuttosto che quella ricreativa per le quali vangono dei comportamenti che possono essere profondamente differenti.
2, LE INFORMAZIONI GENERALI
sono un capitolo utile per descrivere il sito d'immersione con foto, caratteristiche, profondità e la sua utilità è predisporre il lettore, potenziale soccorritore, a capire il luogo e fornire tutti gli spunti per visualizzare possibili problemi e immaginare la loro soluzione. E quindi importante sottolineare i punit di uscita, le strade percorribili e tutte le info utili ai fini di una emergenza. Di solito aggiungo anche le coordinate del GPS, con il formato che si può mettere nel navigatore della macchina.
3, LE PROCEDURE
ed è qui che entro nel vivo delle possibili azioni da intraprendere per gestire l'emergenza. E non parlo di procedure assolute, ma di una serie di azioni che coadiuvano i soccorsi, e non si sostituiscono a questi. E lo specifico a grandi lettere nella prima frase di questo paragrafo. Il suggerimento è di inserire le classiche procedure, ma anche un piccolo riferimento ad una tutela di carattere personale e "legale" per la quale non è mai una buona cosa fornire giudizi personali o esprimere opinioni sull'accaduto. Meglio descrivere i fatti per come sono, in maniera analitica ed imparziale.
4, I CONTATTI e LE INFORMAZIONI

5, INFORMAZIONI PER IL PERSONALE ADDETTO ALL'EMERGENZA
perchè ad un certo punto scatta la telefonata, ed i servizi medici di emergenza (SME) si aspettano delle informazioni abbastanza standardizzate che rispondono ad una linea guida chiamata METHANE per la quale, oltre alle vostre generalità, il problema dell'infortunato e il luogo dove vi devono soccorrere raccomando sempre di offrire informazioni aggiuntive come: da quale strada venire per evitare di incontrare una strada interrotta nella direzione opposta, se ci sono potenziali pericoli per i soccorritori stessi e, per concludere, se ci sono altri medici o servizi di soccorso già in loco.
6, LA SCHEDA DEL RAPPORTO D'INCIDENTE
che pongo in ultima pagina. Una scheda dove avere la possibilità di annotare delle informazioni sull'accaduto secondo uno schema di facile individuazione ed utilizzo. Molto semplice ma che può essere utile sia ai soccorritori, ma anche ai fini assicurativi e di eventuali coinvolgimenti legali.
7, L'ULTIMO AGGIORNAMENTO
consiglio di porre sul documento creato la data della sua ultima versione, perchè il tempo passa più veloce di quanto pensiamo e magari, dopo un paio di anni, le indicazioni fornite potrebbero essere
variate e quindi necessitare di un aggiornamento. Controlliamo i numeri di telefono, eventuali variazioni dell'orografia, aggiornamenti delle procedure fornire da ERC (ogni 5 anni) e tutti i dettagli che, alla fine, fanno la differenza tra una buona gestione dell'emergenza ed una mediocre o improvvisata.
Questi sono i miei sette consigli che offro durante i miei corsi Rescue. Se vuoi approfondire contattami e ti offrirò la soluzione personalizzata della quale hai bisogno. "Safety is Paramount!"
Antonio Cigliola
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